Fonte : youtube
giovedì 29 dicembre 2011
Una grande interpretazione
Natale di Merkel
Fonte : youtube
Fonte : youtube
mercoledì 21 dicembre 2011
Razza Bastarda!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
fonte http://www.treniconfusi.it/?p=283
Ore 8.30: in via XX Settembre, al ministero del Tesoro, saranno seduti allo stesso tavolo le Regioni, il viceministro Vittorio Grilli e il ministro agli Affari regionali Piero Gnudi. Obiettivo: trovare 400 milioni per finanziare il trasporto pubblico locale. Altrimenti, minacciano le regioni, dal primo gennaio i treni saranno fermi.
Questa è la prospettiva che si presenterà con il nuovo anno. La profezia dei Maya, inizia a dare i suoi frutti, solo che da qui a Dicembre, iniziamo a tremare troppo presto. Ci vogliono tagliare i treni del trasporto pubblico locale, e cioè l’unica possibilità che abbiamo, noi pendolari, di raggiungere il posto di lavoro, che poi è l’unica fonte di sostentamento che abbiamo per poterci comprare un tozzo di pane per noi e per i nostri familiari. A differenza degli onorevoli che NOI abbiamo votato e scelto, continuano a viaggiare con le auto blu, pagate da noi. Il loro stipendio è sempre lo stesso, non vogliono ridurselo, anzi si incazzano se si tocca questo tasto. Dovranno discuterne tra di loro, se ridurlo o no. Però quando si tratta di tagliare qualcosa alla povera gente non c’è nessuno che intervenga in nostra difesa, tanto, poveri siamo e poveri resteremo, se non peggio. Però continuano a parlare dei loro finanziamenti, dei loro PORCI comodi, dello stretto di Messina, del finanziamento per dei lavori inutili, che servono solo e soltanto a restituire un qualcosa di “promesso” per un qualche favore ottenuto. E’ il solito discorso, gira che ti rigira, il cetriolo va sempre in c…. a noi poveri “derelitti”, ci manca poco e non ci rimane più nulla. Ma a noi almeno l’onore rimane mentre a loro rimane la vergogna e spero vivamente il rimorso fin che campano di essersi comportati come dei bastardi.
lunedì 5 dicembre 2011
La manovra Monti ha preso forma. Quella di una supposta.
"Il Governo chiagne e fotte". Sostituisce il precedente che fotteva e lasciava i soldi sul comodino.
Monti abolirà gli enti inutili. Addio asili nido
Ieri sera ho sovrapposto una conf. stampa a caso del Gov. Berlusconi a questa. Al terzo minuto mi mancava "Mai pagato prostitute".
Apropò
Monti mi palpi anche un po' le tette?!... Di solito mi piace quanto mi inculano...
Ariapropò
manovra fiscale: più Iva, niente aumento Irpef e tagli agli enti locali, più vaselina. Ma non per tutti
martedì 29 novembre 2011
Attentato al web?
ATTENZIONE NUOVO ATTACCO AL WEB FATE GIRARE: IL GOVERNO MONTI HA INTENZIONE DI METTERE UNA TASSA SU TUTTI QUELLI CHE CREDONO A QUALUNQUE COSA VENGA SCRITTA SU FACEBOOK PURCHE' SIA TUTTO IN MAIUSCOLE. SE VUOI CONTINUARE A CREDERE GRATIS A QUALUNQUE MINCHIATA FAI COPIA-INCOLLA SUL TUO STATO. E' IMPORTANTE
giovedì 24 novembre 2011
il Kashmir esiste e ne ho le prove in armadio
Quindi Fruttolandia esiste e la prova ne è il Fruttolo.
Mi son portato avanti per il Natale ed ho comprato un bellissimo pino silvestre; viene direttamente dalla Silvestria
lapadaniaesiste perchè c'è il Grana Padano. Il Molise invece no, non esiste mica il Grana Molisano!
Ah, e comunque è lapalissiano ricordare che Vergate sul Membro esiste perché esistono i masochisti.
Esiste un complotto contro la chiesa. La prova è che esistono gli strozzapreti
Dio esiste perché sulle autostrade c'è scritto "Dio c'è".
Saronno cambierà nome in Amerettodisaronnia.
Confina a nord con la fontinia, ad est con l'asiaghia e a ovest con il camembert.
se estiste anche nutellania io mi trasferisco subito!
Quindi io non vengo da Napoli, ma dalla Pizzania.
A sud della Padania c'è la Reggiania.
martedì 22 novembre 2011
I tempi cambiano....
Uno spot da "quando c'era lui"
Anche se i tempi cambiano...
vabbè, prendo e ripubblico
Fonte: stopbanche.com
Anche se i tempi cambiano...
vabbè, prendo e ripubblico
PER APPROFONDIRE LEGGI
Nell'occasione verrà presentato il film 1992: il Bivio.
Guarda il trailer
Fonte: stopbanche.com
domenica 20 novembre 2011
L’Italia ha finalmente un governo anti-italiano
di Stefano D'Andrea
fonte www.appelloalpopolo.it
La crisi della Repubblica e' entrata in una fase nuova, cupa e drammatica. L'Italia ha ormai un governo anti-italiano: filo-tedesco, filo statunitense, filo-sionista, globalista, europeista, liberista e confindustriale.
Il Governo Italiano fa ribrezzo. E' il peggiore che si potesse pensare. Ed e' una punizione meritata per il popolo italiano, che ora sara' chiamato a riscattarsi o a subire le pene del popolo greco.
Infatti, il Governo Monti-Napolitano proporra' per l'Italia la cura greca, con il folle obiettivo antropologico di trasformare gli italiani in qualche cosa di intermedio tra i tedeschi e gli statunitensi. Il capo della setta di fanatici che ha preso il potere lo ha dichiarato: la situazione greca e' la prova provata che l'euro e' stata una grande idea. E' quella la strada che occorre intraprendere: la strada greca, costi quel che costi (1).
Siedono al Governo: ex rappresentanti presso la NATO, presso Israele e presso l'Unione europea; banchieri; docenti di universita' private - quella cattolica e quella confindustriale -: un senior fellow dell'Istituto (ultra-liberista) Bruno Leoni; editorialisti e consulenti del sole 24 ore.
Vediamo chi sono, selezionando soltanto quelle informazioni che assumono rilevanza ai nostri occhi
Presidente del Consiglio, Mario Monti, docente presso l'universita' privata Bocconi e a lungo Commissario europeo, per il mercato interno prima, e per la concorrenza poi.
Ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Sant'Agata: ex Consigliere Politico presso la Rappresentanza d'Italia presso la NATO ed ex ambasciatore d'Italia in Israele dal 2002 al 2004
Ministro della Difesa, Giampaolo di Paola: ammiraglio presso la NATO durante la guerra di aggressione alla Libia. E' colui che ha dichiarato che a Sirte i patrioti libici combattevano come "bestie feroci" (2).
Ministro dello Sviluppo e delle infrastrutture, Corrado Passera: banchiere.
Ministro della Giustizia, Paola Severino: docente nell'Universita' privata confindustriale LUISS di Roma
Ministro dei Beni culturali, Lorenzo Ornaghi: docente nell'Universita' privata Cattolica di Milano'
Ministro della pubblica istruzione, Francesco Profumo, ingegnere, gia' membro del consiglio di amministrazione di Unicredit Private Bank; membro del consiglio di amministrazione di Telecom Italia s.p.a.; consulente del Sole 24 ore, quotidiano della confindustria.
Ministro del Lavoro e della pari opportunita, Elsa Fornero: vice presidente del Consiglio di Sorveglianza di Intesa San Paolo ed editorialista de Il sole 24 ore
Ministro della salute, Renato Balduzzi: professore presso l'Universita' privata Cattolica del Sacro Cuore.
Ministro dell'Ambiente, Corrado Clini: senior fellow dell'Istituto Bruno Leoni
Ministro dell'Agricoltura, Mario Catania: dirigente del ministero delle politiche agricole e forestali; ha curato per anni i rapporti con l'Unione europea nella fase di formazione e attuazione della normativa comunitaria.
Note
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mercoledì 9 novembre 2011
Berlushka bye bye
Un omaggio dovuto... in un momento di grande difficoltà
Fonte http://lasoracesira.blogspot.com/
sic transit gloria mundi
Lo ammetto, ieri sera mi sono dato una fucilata nelle balle guardando Ballarò.....
Ballarò cartello 18: mo pijatelanderculo
Ma li avete visti Gianni e Pinotto in gita a Cannes? Neanche le simpatiche canaglie....
Però una sua telefonata di addio a ballarò non ci sarebbe stata male, eh? almeno per consumare la you&me.
Trecolli: "Al re che pensava rivolta anzichè rivoluzione hanno tagliato la testa"
La Annunziata ci regala uno scoop in diretta: indicando Letta lo definisce un politico di sinistra.
Io sono di centrosinistra, però enrico letta mi sta simpatico ;)
Parola d'ordine "lacrime e sangue" e aggiungo io anche emorroidi
Bondi a ballarò per tutto il resto c'è MasterCard
Berlusconi atteso al Colle. Vedi Napolitano e poi muori. [marco dalla sardegna]
Apropò
mi metto a dieta dopo la legge di stabilità
Ballarò cartello 18: mo pijatelanderculo
Ma li avete visti Gianni e Pinotto in gita a Cannes? Neanche le simpatiche canaglie....
Però una sua telefonata di addio a ballarò non ci sarebbe stata male, eh? almeno per consumare la you&me.
Trecolli: "Al re che pensava rivolta anzichè rivoluzione hanno tagliato la testa"
La Annunziata ci regala uno scoop in diretta: indicando Letta lo definisce un politico di sinistra.
Io sono di centrosinistra, però enrico letta mi sta simpatico ;)
Parola d'ordine "lacrime e sangue" e aggiungo io anche emorroidi
Bondi a ballarò per tutto il resto c'è MasterCard
Berlusconi atteso al Colle. Vedi Napolitano e poi muori. [marco dalla sardegna]
Apropò
mi metto a dieta dopo la legge di stabilità
martedì 8 novembre 2011
#laresadeiconti
Patapùnfete!
GAME OVER
GAME OVER
Qualche immagine dai siti internet:
- Daily Telegraph
- Le Monde
- Ryan Air
- Independent
sabato 5 novembre 2011
La testata
Vedo il bicchiere sempre pieno...sì, ma di veleno!
E' inutile versare rhum, nu strunz non addiventa babbà
Meglio puzzà de vino che d'acqua santa!
Ciac NorriZ estrae cilindri dai conigli.
"Notiziario Acido" nasce come newsletter satirica nel 1996, si evolve in "Farneticazioni" nel 2003, cambia ancora nome nel 2006 in "Allucinazioni", ed ora torna, dopo un annetto di silenzio, come blog.
E' inutile versare rhum, nu strunz non addiventa babbà
Meglio puzzà de vino che d'acqua santa!
Ciac NorriZ estrae cilindri dai conigli.
"Notiziario Acido" nasce come newsletter satirica nel 1996, si evolve in "Farneticazioni" nel 2003, cambia ancora nome nel 2006 in "Allucinazioni", ed ora torna, dopo un annetto di silenzio, come blog.
giovedì 3 novembre 2011
La flotta della Roma/Pescara
Di seguito riportiamo i soprannomi dei treni che giornalmente utilizziamo sulla tratta Roma/Pescara :
Il 2371 detto Disorient ExpressGeneralmente arriva con 10/15 minuti di ritardo a Roma (comunque riesce a fare generalmente peggio anche 30/40) Per adesso il ritardo e' sempre imputato ad un incrocio effettuato a Carsoli. Quando non e' l'incrocio il ritardo viene attribuito ai pendolari che impiegano tempo a salire sul treno.
Il 2376 detto La Feccia dell'AdriaticoGeneralmente arriva con 10/15 minuti di ritardo ad Avezzano (anche lui riesce a fare generalmente peggio anche 20/30). Il ritardo e' sempre imputato ad un incrocio effettuato a Colli di Montebove, quando non e' colpa dell'incrocio il ritardo viene attribuito alla prima scusa che viene in mente.
Il 24005 detto Il Mattutino Generalmente arriva con 15/20 minuti di ritardo ad Roma Tiburtina (anche lui puo' fare peggio ). Il ritardo e' sempre imputato ad un incrocio effettuato a Mandela (sosta di 10-15 minuti) , quando non e' colpa della sosta, il ritardo viene attribuito ai treni presenti sulla Tivoli/Roma.
fonte www.treniconfusi.it
lunedì 31 ottobre 2011
Alouin
di Tonguessy
La sindrome del colonizzato è quella malattia sociale che scarta come
sottoprodotti culturali tutto ciò che andava localmente bene fino a
ieri e pone in sua vece tutto quello che il colonizzatore propone.
sottoprodotti culturali tutto ciò che andava localmente bene fino a
ieri e pone in sua vece tutto quello che il colonizzatore propone.
Si è assistito così al progressivo svuotamento della festa della befana a
tutto favore dell'importato babbo natale (sponsor ufficiale: coca
cola) con tanto rosso e le strisce bianche. Peccato si fossero
dimenticati le stelle su sfondo blu, svista comprensibile dato che il
blu non è presente nella livrea della coca cola.
tutto favore dell'importato babbo natale (sponsor ufficiale: coca
cola) con tanto rosso e le strisce bianche. Peccato si fossero
dimenticati le stelle su sfondo blu, svista comprensibile dato che il
blu non è presente nella livrea della coca cola.
E poi arriva alouin con tutti gli annessi scontri generazionali.
Questi i fatti: nella mia famiglia c'è un disgraziato che lavora in
ospedale e, come sapete, i malati non hanno nè orari nè feste
comandate. Quindi chi lavora in ospedale deve lavorare anche i sabati
e le domeniche (e natale, e capodanno e via dicendo). La famiglia deve
quindi organizzare i propri baccanali tenendo conto di queste realtà
lavorative, il che significa pochi sabati sera a disposizione per gli
amici. Beh, ci crediate o meno proprio il 31 ottobre (sabato 31
ottobre intendo) era una di quelle occasioni.
Questi i fatti: nella mia famiglia c'è un disgraziato che lavora in
ospedale e, come sapete, i malati non hanno nè orari nè feste
comandate. Quindi chi lavora in ospedale deve lavorare anche i sabati
e le domeniche (e natale, e capodanno e via dicendo). La famiglia deve
quindi organizzare i propri baccanali tenendo conto di queste realtà
lavorative, il che significa pochi sabati sera a disposizione per gli
amici. Beh, ci crediate o meno proprio il 31 ottobre (sabato 31
ottobre intendo) era una di quelle occasioni.
Organizziamo tutto per benino ma….c'è alouin! I figli disperati
dicono che così si perdono la possibilità di fare gli zombie, di
vestirsi macabri, di fare insomma quello che il nostro carnevale fa in
misura molto maggiore e per molto più tempo, lasciando anche la
libertà di vestirsi come meglio piace, nessun vestito nero d'obbligo.
Ma il carnevale nostro puzza di vecchio, alouin è cool, vuoi mettere?
dicono che così si perdono la possibilità di fare gli zombie, di
vestirsi macabri, di fare insomma quello che il nostro carnevale fa in
misura molto maggiore e per molto più tempo, lasciando anche la
libertà di vestirsi come meglio piace, nessun vestito nero d'obbligo.
Ma il carnevale nostro puzza di vecchio, alouin è cool, vuoi mettere?
il mio status di paterfamilias con tanto di iuris sui miei discendenti
e fanculo anche le stelle e striscie: si va fuori a cena. Punto.
Mi resta solo una domanda che mi ronza in testa: quand'è che
finalmente anche noi festeggeremo il 4 luglio come festa nazionale? O
viene prima il tacchino ripieno nel carnet degli impegni dei
colonizzati?
fonte: http://www.appelloalpopolo.it/?p=603
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venerdì 28 ottobre 2011
Siamo un popolo di TRONISTI ???
Trony: invasione di quinti dello stipendio da impegnare.
Bersani: inauguriamo Trony a p.za Colonna, davanti a Palazzo Chigi; sconti 50% a chi porta il padrone di casa alla cassa!!
Non ci sono paragoni. Solo poveri coglioni.
Quando c'era lui i Trony arrivavano in orario.
Per il caos consumistico di Trony monta una grande polemica sui social network, con commenti postati da dispositivi che costano 800 euro
Apropò ma a Milano quando apre il nuovo Trony?
Finanza creativa:
Secondo vari organi di distrazione di massa: ieri da Trony a PonteMilvio 25000 persone hanno speso 270€ a testa per un tot di 2.5 milioni. mmm i conti non tornano...
Bersani: inauguriamo Trony a p.za Colonna, davanti a Palazzo Chigi; sconti 50% a chi porta il padrone di casa alla cassa!!
Non ci sono paragoni. Solo poveri coglioni.
Quando c'era lui i Trony arrivavano in orario.
Per il caos consumistico di Trony monta una grande polemica sui social network, con commenti postati da dispositivi che costano 800 euro
Apropò ma a Milano quando apre il nuovo Trony?
Finanza creativa:
Secondo vari organi di distrazione di massa: ieri da Trony a PonteMilvio 25000 persone hanno speso 270€ a testa per un tot di 2.5 milioni. mmm i conti non tornano...
mercoledì 26 ottobre 2011
I politici mi sono simaptici
Lettera Berlusconi all'Ue. Reazioni al Bundestag:"Ci aspettiamo che l'Italia marci a un passo più veloce"...quello dell'Oca??
Pensa se viene consegnata la lettera sbagliata:quella che ha scritto a babbo natale per chiedere piu' gnocca per tutti!!!
Pensa se viene consegnata la lettera sbagliata:quella che ha scritto a babbo natale per chiedere piu' gnocca per tutti!!!
lunedì 24 ottobre 2011
Grasse risate, amici!!
sabato 22 ottobre 2011
Muammar Gheddafi è stato rimosso dagli amici.
E' morto un altro alleato dell'Occidente. Si chiamava Gheddafi. Le sue forze armate furono addestrate dall'Italia. Ha aiutato i servizi americani nella caccia ai terroristi islamici. Riforniva di petrolio l'Europa. Era un dittatore amico. Napolitano gli strinse la mano alcuni mesi fa e Berlusconi addirittura gliela baciò e con l'Italia sottoscrisse un trattato di pace. Riforniva con il suo petrolio l'Europa e con il denaro libico le banche internazionali che lo adoravano. La Libia è stata attaccata dagliaerei francesi e dai tomahawk americani, bombardata per mesi. Senza l'intervento della Nato, che ha operato fuori dal mandato dell'ONU, i ribelli non avrebbero potuto nulla. Chi li ha armati? In un Paese sotto il controllo di una dittatura da 42 anni è plausibile che i fucili mitragliatori e i blindati siano nati sotto i cavoli?
Gheddafi è stato ammazzato come un maiale in uno scannatoio. Non ha avuto un processo nel quale avrebbe sputtanato le nazioni occidentali. Era in fuga da Sirte con un convoglio che è stato attaccato da aerei francesi, come ha dichiarato Gérard Loguet (*), il ministro della difesa della Francia. Gheddafi è stato lasciato (consegnato?) ai suoi carnefici, che lo hanno percosso, ferito con più proiettili alle gambe e ucciso con un colpo alla testa. Il suo corpo è stato trascinato per le strade ed esibito come un trofeo di caccia grossa. Mahmud Jibril, ex collaboratore di Gheddafi con la carica di Presidente dell'Ufficio per lo Sviluppo economico nazionale fino all'inizio del 2011 e diventato primo ministro del Governo Transitorio, ha dichiarato "Abbiamo atteso questo momento da lungo tempo. Muammar Gheddafi è stato ucciso". Il sipario è calato su questa farsa. Il petrolio libico è ora a disposizione dell'Occidente. I complici di Gheddafi lo hanno sostituito, gli ex sodali lo hanno sacrificato. Prima di lui altri alleati dell'Occidente hanno seguito la sua sorte. Bin Laden, in rapporti per anni con la Cia, che aiutò gli americani nella guerra afgana contro i sovietici. Mubarak, sostituito da un regime militare, che ha avuto forti legami per decenni con le potenze occidentali, ora più morto che vivo e trascinato su una barella in tribunale.Saddam Hussein, il laico, il baluardo contro il khomeinismo, armato per anni dall'Occidente nella sanguinosa guerra contro l'Iran e poi impiccato dopo l'occupazione dell'Iraq della Nato dovuta a inesistenti armi di distruzione di massa. Ora che gli amici sono finiti, chi sarà il prossimo a cadere? Mahmud Ahmadinejad, presidente dell'Iran? ʿAbd al-Qādir Bājamāl, primo ministro dello Yemen? Bashār al-Asad, capo di Stato della Siria? Il mullah Omar, ex presidente dell'Afghanistan?
Il Nord Africa è pacificato, il Golfo Persico non ancora. Dagli alleati ti guardi Iddio, che dalla NATO non ti guarda nessuno.
Fonte beppegrillo.it
Gheddafi è stato ammazzato come un maiale in uno scannatoio. Non ha avuto un processo nel quale avrebbe sputtanato le nazioni occidentali. Era in fuga da Sirte con un convoglio che è stato attaccato da aerei francesi, come ha dichiarato Gérard Loguet (*), il ministro della difesa della Francia. Gheddafi è stato lasciato (consegnato?) ai suoi carnefici, che lo hanno percosso, ferito con più proiettili alle gambe e ucciso con un colpo alla testa. Il suo corpo è stato trascinato per le strade ed esibito come un trofeo di caccia grossa. Mahmud Jibril, ex collaboratore di Gheddafi con la carica di Presidente dell'Ufficio per lo Sviluppo economico nazionale fino all'inizio del 2011 e diventato primo ministro del Governo Transitorio, ha dichiarato "Abbiamo atteso questo momento da lungo tempo. Muammar Gheddafi è stato ucciso". Il sipario è calato su questa farsa. Il petrolio libico è ora a disposizione dell'Occidente. I complici di Gheddafi lo hanno sostituito, gli ex sodali lo hanno sacrificato. Prima di lui altri alleati dell'Occidente hanno seguito la sua sorte. Bin Laden, in rapporti per anni con la Cia, che aiutò gli americani nella guerra afgana contro i sovietici. Mubarak, sostituito da un regime militare, che ha avuto forti legami per decenni con le potenze occidentali, ora più morto che vivo e trascinato su una barella in tribunale.Saddam Hussein, il laico, il baluardo contro il khomeinismo, armato per anni dall'Occidente nella sanguinosa guerra contro l'Iran e poi impiccato dopo l'occupazione dell'Iraq della Nato dovuta a inesistenti armi di distruzione di massa. Ora che gli amici sono finiti, chi sarà il prossimo a cadere? Mahmud Ahmadinejad, presidente dell'Iran? ʿAbd al-Qādir Bājamāl, primo ministro dello Yemen? Bashār al-Asad, capo di Stato della Siria? Il mullah Omar, ex presidente dell'Afghanistan?
Il Nord Africa è pacificato, il Golfo Persico non ancora. Dagli alleati ti guardi Iddio, che dalla NATO non ti guarda nessuno.
Fonte beppegrillo.it
martedì 18 ottobre 2011
Roma, poche centinaia di teppisti causano danni incalcolabili. Votando la fiducia.
Berlusconi mantiene la maggioranza dei parlamentari. Ormai è l’unico modo.
Cinquantatreesima fiducia al governo Berlusconi. Ma per molti è solo la tredicesima
Solo i radicali rimangono a sentire il discorso del premier. Sono abituati a bersi di tutto.
Scilipoti smentisce chi gli aveva dato del venduto. Si trattava di noleggio.
Anche i dimostranti applaudono gli agenti. Mi domando che cazzo si inventerebbe Pasolini adesso
Gli indignados protestano anche a Zurigo. I più estremisti hanno calpestato un’aiuola.
La polizia ha sparato lacrimogeni del 2006. Per veri intenditori.
La polizia spara lacrimogeni scaduti nel 2006. Poi affetteranno le cipolle.
Incappucciati dentro al ministero della Difesa. “Fratelli!”
fonte www.spinoza.it
Cinquantatreesima fiducia al governo Berlusconi. Ma per molti è solo la tredicesima
Solo i radicali rimangono a sentire il discorso del premier. Sono abituati a bersi di tutto.
Scilipoti smentisce chi gli aveva dato del venduto. Si trattava di noleggio.
Anche i dimostranti applaudono gli agenti. Mi domando che cazzo si inventerebbe Pasolini adesso
Gli indignados protestano anche a Zurigo. I più estremisti hanno calpestato un’aiuola.
La polizia ha sparato lacrimogeni del 2006. Per veri intenditori.
La polizia spara lacrimogeni scaduti nel 2006. Poi affetteranno le cipolle.
Incappucciati dentro al ministero della Difesa. “Fratelli!”
fonte www.spinoza.it
lunedì 17 ottobre 2011
15 Ottobre
Il 15 10 del 2010 Ivan Bogdanov fa un bordello a genova, 15 10 2011 gurriglia tra black block e polizia!! Aspetto con ansia quello del 2012
i Black Block dopo la devastazione di Roma minacciano di razziare le fattorie di Farmville.
Una volta per negare il diritto di manifestazione sguinzagliavano legioni di celerini, adesso sguinzagliano direttamente i black block.
i Black Block dopo la devastazione di Roma minacciano di razziare le fattorie di Farmville.
Una volta per negare il diritto di manifestazione sguinzagliavano legioni di celerini, adesso sguinzagliano direttamente i black block.
venerdì 14 ottobre 2011
Gli IgNobel 2011
Assegnati per il 21.mo anno consecutivo sul palcoscenico dell’università di Harvard i premi IgNobel per le ricerche scientifiche “che prima fanno ridere, poi fanno pensare”.
L'IgNobel per la Biologia è stato consegnato a Darryl Gwynne, dell’Università di Mississauga, per uno studio su come uno scarabeo australiano gradisca accoppiarsi con una particolare bottiglia di birra locale.
Premio Matematica a sei studiosi che hanno collocato la fine del mondo tra il 1954 e il 21 ottobre 2011.
Premio Medicina a un gruppo di ricercatori di Germania, Belgio e Australia per aver scoperto che la nostra capacità decisionale viene alterata dal bisogno impellente di andare in bagno.
IgNobel per la Fisiologia a ricercatori inglesi e olandesi per uno studio sugli sbadigli delle tartarughe dai piedi rossi. Ne è emerso che non sono contagiosi.
Premiato anche un gruppo di chimici giapponesi per aver calcolato quanto wasabi serve per svegliare un uomo in caso di incendio. Un gruppo franco-olandese ha invece esaminato perché gli atleti lanciatori del disco (ma non quelli del martello) siano colti da vertigini subito dopo la loro performance. Hanno vinto il premio per la Fisica.
IgNobel per Psicologia a Karl Halvor Teigen per aver cercato di capire perché, nella vita di tutti i giorni, le persone sospirano.
Il premio per la Letteratura è andato alla Teoria della procrastinazione strutturata, secondo la quale per avere successo bisogna lavorare sempre a qualcosa di importante per evitare di fare cose più importanti.
IgNobel per la Pubblica Sicurezza a John Senders, dell'Università canadese di Toronto, autore di un esperimento nel quale ha fatto guidare alcuni volontari autisti con l'aletta parasole che si abbassava continuamente ostruendo la visuale.
L'ambito premio IgNobel per la Pace è andato invece a Arturas Zuokas, sindaco di Vilnius, per aver rimosso una Mercedes parcheggiata su una pista ciclabile passandoci sopra con un carro armato.
(Fonti: Repubblica, TicinoNews)
L'IgNobel per la Biologia è stato consegnato a Darryl Gwynne, dell’Università di Mississauga, per uno studio su come uno scarabeo australiano gradisca accoppiarsi con una particolare bottiglia di birra locale.
Premio Matematica a sei studiosi che hanno collocato la fine del mondo tra il 1954 e il 21 ottobre 2011.
Premio Medicina a un gruppo di ricercatori di Germania, Belgio e Australia per aver scoperto che la nostra capacità decisionale viene alterata dal bisogno impellente di andare in bagno.
IgNobel per la Fisiologia a ricercatori inglesi e olandesi per uno studio sugli sbadigli delle tartarughe dai piedi rossi. Ne è emerso che non sono contagiosi.
Premiato anche un gruppo di chimici giapponesi per aver calcolato quanto wasabi serve per svegliare un uomo in caso di incendio. Un gruppo franco-olandese ha invece esaminato perché gli atleti lanciatori del disco (ma non quelli del martello) siano colti da vertigini subito dopo la loro performance. Hanno vinto il premio per la Fisica.
IgNobel per Psicologia a Karl Halvor Teigen per aver cercato di capire perché, nella vita di tutti i giorni, le persone sospirano.
Il premio per la Letteratura è andato alla Teoria della procrastinazione strutturata, secondo la quale per avere successo bisogna lavorare sempre a qualcosa di importante per evitare di fare cose più importanti.
IgNobel per la Pubblica Sicurezza a John Senders, dell'Università canadese di Toronto, autore di un esperimento nel quale ha fatto guidare alcuni volontari autisti con l'aletta parasole che si abbassava continuamente ostruendo la visuale.
L'ambito premio IgNobel per la Pace è andato invece a Arturas Zuokas, sindaco di Vilnius, per aver rimosso una Mercedes parcheggiata su una pista ciclabile passandoci sopra con un carro armato.
(Fonti: Repubblica, TicinoNews)
giovedì 13 ottobre 2011
Steve Jobs è cresciuto a Mountain View, nella contea di Santa Clara, in California.
Steve Jobs è cresciuto a Mountain View, nella contea di Santa Clara, in California. Qui, con il suo amico Steve Wozniak, fonda la Apple Computer, il primo aprile del 1976. Per finanziarsi, Jobs vende il suo pulmino Volkswagen, e Wozniak la propria calcolatrice. La prima sede della nuova società fu il garage dei genitori: qui lavorarono al loro primo computer, l’Apple I. Ne vendono qualcuno, sulla carta, solo sulla base dell’idea, ai membri dell’Homebrew Computer Club. Con l’impegno d’acquisto, ottengono credito dai fornitori e assemblano i computer, che consegnano in tempo. Successivamente portano l’idea ad un industriale, Mike Markkula, che versa, senza garanzie, nelle casse della società la somma di 250.000 dollari, ottenendo in cambio un terzo di Apple. Con quei soldi Jobs e Wozniak lanciano il prodotto. Le vendite toccano il milione di dollari. Quattro anni dopo, la Apple si quota in Borsa.
Mettiamo che Steve Jobs sia nato in provincia di Napoli. Si chiama Stefano Lavori. Non va all’università, è uno smanettone. Ha un amico che si chiama Stefano Vozzini. Sono due appassionati di tecnologia, qualcuno li chiama ricchioni perchè stanno sempre insieme. I due hanno una idea. Un computer innovativo. Ma non hanno i soldi per comprare i pezzi e assemblarlo. Si mettono nel garage e pensano a come fare. Stefano Lavori dice: proviamo a venderli senza averli ancora prodotti. Con quegli ordini compriamo i pezzi.
Mettono un annuncio, attaccano i volantini, cercano acquirenti. Nessuno si fa vivo. Bussano alle imprese: “volete sperimentare un nuovo computer?”. Qualcuno è interessato: “portamelo, ti pago a novanta giorni”. “Veramente non ce l’abbiamo ancora, avremmo bisogno di un vostro ordine scritto”. Gli fanno un ordine su carta non intestata. Non si può mai sapere. Con quell’ordine, i due vanno a comprare i pezzi, voglio darli come garanzia per avere credito. I negozianti li buttano fuori. “Senza soldi non si cantano messe”. Che fare? Vendiamoci il motorino. Con quei soldi riescono ad assemblare il primo computer, fanno una sola consegna, guadagnano qualcosa. Ne fanno un altro. La cosa sembra andare.
Ma per decollare ci vuole un capitale maggiore. “Chiediamo un prestito”. Vanno in banca. “Mandatemi i vostri genitori, non facciamo credito a chi non ha niente”, gli dice il direttore della filiale. I due tornano nel garage. Come fare? Mentre ci pensano bussano alla porta. Sono i vigili urbani. “Ci hanno detto che qui state facendo un’attività commerciale. Possiamo vedere i documenti?”. “Che documenti? Stiamo solo sperimentando”. “Ci risulta che avete venduto dei computer”.
I vigili sono stati chiamati da un negozio che sta di fronte. I ragazzi non hanno documenti, il garage non è a norma, non c’è impianto elettrico salvavita, non ci sono bagni, l’attività non ha partita Iva. Il verbale è salato. Ma se tirano fuori qualche soldo di mazzetta, si appara tutto. Gli danno il primo guadagno e apparano.
Ma il giorno dopo arriva la Finanza. Devono apparare pure la Finanza. E poi l’ispettorato del Lavoro. E l’ufficio Igiene. Il gruzzolo iniziale è volato via. Se ne sono andati i primi guadagni. Intanto l’idea sta lì. I primi acquirenti chiamano entusiasti, il computer va alla grande. Bisogna farne altri, a qualunque costo. Ma dove prendere i soldi?
Ci sono i fondi europei, gli incentivi all’autoimpresa. C’è un commercialista a Napoli che sa fare benissimo queste pratiche. “State a posto, avete una idea bellissima. Sicuro possiamo avere un finanziamento a fondo perduto almeno di 100mila euro”. I due ragazzi pensano che è fatta. “Ma i soldi vi arrivano a rendicontazione, dovete prima sostenere le spese. Attrezzate il laboratorio, partire con le attività, e poi avrete i rimborsi. E comunque solo per fare la domanda dobbiamo aprire la partita Iva, registrare lo statuto dal notaio, aprire le posizioni previdenziali, aprire una pratica dal fiscalista, i libri contabili da vidimare, un conto corrente bancario, che a voi non aprono, lo dovete intestare a un vostro genitore. Mettetelo in società con voi. Poi qualcosa per la pratica, il mio onorario. E poi ci vuole qualcosa di soldi per oliare il meccanismo alla regione. C’è un amico a cui dobbiamo fare un regalo sennò il finanziamento ve lo scordate”. “Ma noi questi soldi non ce li abbiamo”. “Nemmeno qualcosa per la pratica? E dove vi avviate?”.
I due ragazzi decidono di chiedere aiuto ai genitori. Vendono l’altro motorino, una collezione di fumetti. Mettono insieme qualcosa. Fanno i documenti, hanno partita iva, posizione Inps, libri contabili, conto corrente bancario. Sono una società. Hanno costi fissi. Il commercialista da pagare. La sede sociale è nel garage, non è a norma, se arrivano di nuovo i vigili, o la finanza, o l’Inps, o l’ispettorato del lavoro, o l’ufficio tecnico del Comune, o i vigili sanitari, sono altri soldi. Evitano di mettere l’insegna fuori della porta per non dare nell’occhio. All’interno del garage lavorano duro: assemblano i computer con pezzi di fortuna, un po’ comprati usati un po’ a credito. Fanno dieci computer nuovi, riescono a venderli. La cosa sembra poter andare.
Ma un giorno bussano al garage. E’ la camorra. Sappiamo che state guadagnando, dovete fare un regalo ai ragazzi che stanno in galera. “Come sarebbe?”. “Pagate, è meglio per voi”.
Se pagano, finiscono i soldi e chiudono. Se non pagano, gli fanno saltare in aria il garage. Se vanno alla polizia e li denunciano, se ne devono solo andare perchè hanno finito di campare. Se non li denunciano e scoprono la cosa, vanno in galera pure loro.
Pagano. Ma non hanno più i soldi per continuare le attività. Il finanziamento dalla Regione non arriva, i libri contabili costano, bisogna versare l’Iva, pagare le tasse su quello che hanno venduto, il commercialista preme, i pezzi sono finiti, assemblare computer in questo modo diventa impossibile, il padre di Stefano Lavori lo prende da parte e gli dice “guagliò, libera questo garage, ci fittiamo i posti auto, che è meglio”.
I due ragazzi si guardano e decidono di chiudere il loro sogno nel cassetto. Diventano garagisti.
La Apple in provincia di Napoli non sarebbe nata, perchè saremo pure affamati e folli, ma se nasci nel posto sbagliato rimani con la fame e la pazzia, e niente più.
Tratto da: Se Steve fosse nato in provincia di Napoli | Informare per Resistere http://informarexresistere.fr/2011/10/09/se-steve-fosse-nato-in-provincia-di-napoli/#ixzz1adxMbCqH
- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!
mercoledì 12 ottobre 2011
La testata
Ciac NorriZ estrae cilindri dai conigli
"Notiziario Acido" nasce come newsletter satirica nel 1996, si evolve in "Farneticazioni" nel 2003, cambia ancora nome nel 2006 in "Allucinazioni", ed ora torna, dopo un annetto di silenzio, come blog.
lunedì 10 ottobre 2011
“Di mercato”: che significava? Era una mera espressione ideologica
di Stefano D'Andrea
Molti svolgevano professionalmente “indagini di mercato”, “studi di mercato” o “ricerche di mercato”. Peraltro, esistevano anche gli “esperti di mercato” e non so se essi coincidessero con coloro che avevano condotto studi, indagini o ricerche “di mercato”; o se si identificassero con coloro che avevano “studiato il mercato”; o se con l’espressione “esperti di mercato” si alludesse a una categoria più ristretta: coloro che avevano condotto “ricerche di mercato” e al contempo avevano “studiato il mercato”.
Né so in cosa si differenziassero gli “esperti di mercato” dagli esperti di materie o discipline più specifiche, per esempio gli “esperti di internazionalizzazione per le piccole e medie imprese”. Forse, nella formula “esperti di mercato”, “mercato” designava uno speciale mercato, il “mercato finanziario”. Se fosse così, gli esperti di mercato non erano più saggi o più esperti degli “esperti di internazionalizzazione per le piccole e medie imprese” e di ogni altro esperto di qualsiasi materia. Erano soltanto esperti di un mercato speciale nel quale circolava più denaro, rispetto all’altro e, più precisamente, rispetto a tutti gli altri.
Invece, mi sembra abbastanza certo che gli “esperti di mercato” sapessero valutare gli “indici di mercato” e suggerire le “strategie di mercato”. Essi sapevano informare anche sui “trend di mercato” e conoscevano i “prezzi di mercato”. Non so, invece, se erano gli esperti di mercato ad avere le "idee di mercato” e se essi sapessero individuare le “nicchie di mercato”.
Doveva esistere poi una certa differenza tra il “trend di mercato” e lo “scenario di mercato”. Anche se mi risulta difficile credere che lo “scenario di mercato” fosse qualcosa di statico fisso fermo.
Erano soliti scomporre il mercato sotto molteplici punti di vista. Era dato almeno distinguere le “zone di mercato”, le “quote di mercato”, i “dati di mercato”, i “settori di mercato”, i “segmenti di mercato” e i “processi di mercato”. “Andamenti di mercato”, invece, credo che fosse una espressione all’incirca equivalente a “trend di mercato”. Così come credo che “fette di mercato” fosse un modo rozzo per dire alternativamente quote o settori di mercato: un unico termine per indicare o la parte ideale o la parte reale. Mentre non sono certo che considerassero assolutamente sostituibile l’espressione “dati di mercato” con “numeri di mercato” .
Ci poteva essere il “calo di mercato” e la “crisi di mercato”
Le imprese volevano molto spesso aumentare la “quota di mercato”, anche se erano già “leader di mercato”.
Il legislatore, avendo accolto la ideologia del mercato, aveva sanzionato gli “abusi di mercato”. E taluno propugnava una “riforma agraria di mercato”. Erano moltissimi, peraltro, a perorare le “riforme di mercato” e a lodare quelle introdotte dai legislatori di altre nazioni.
Si sosteneva, poi, che l’impresa che volesse “stare sul mercato” fosse tenuta a seguire una corretta “politica di mercato” ed ad avere sempre presente “l’obiettivo di mercato”.
I giornalisti avevano “fonti di mercato” e “conoscenze di mercato”. E ogni tanto elargivano “pillole di mercato”. L’espressione “vertice di mercato”, diffusissima nel giornalismo calcistico, era utilizzata anche in altri ambiti. Così era dato rinvenire annunci di lavoro che promettevano “provvigioni al vertice di mercato”.
Esistevano, inoltre, un “contesto di mercato”, i “valori di mercato”, gli “strumenti di mercato”, l’“ecologia di mercato”, “l’equilibrio di mercato”, la “domanda di mercato”, le “ipotesi di mercato” , i “fallimenti di mercato”, le “prospettive di mercato”, le “news di mercato”, l’“anarchia di mercato” e i “rischi di mercato”.
C’era persino qualcuno che dichiarava di avere “fame di mercato”.
E anche coloro che reputavano, non senza acutezza, che in Unione Sovietica vi fosse stato un capitalismo di Stato, accettavano però, di utilizzare, in contrapposizione e per indicare il capitalismo occidentale, l’espressione “capitalismo di mercato”.
Dopo molti anni, contro l’ideologia dell’“economia di mercato” fu finalmente proposta l’ideologia l’alternativa: l’“economia sociale di mercato”. Poi però, fortunatamente, presero altre strade.
Nel campo del giornalismo sportivo, in particolare calcistico, l’espressione “di mercato” aveva trovato ulteriori e singolari usi: qui si davano “vertici di mercato” o “summit di mercato”; “colpi di mercato”, “bombe di mercato”, “voci di mercato”, “manovre di mercato”, “dispetti di mercato”, “operazioni di mercato”, “intrecci di mercato” e addirittura “derby di mercato” (per indicare che due squadre della stessa città intendevano acquistare il medesimo calciatore). E molto spesso emergeva una “clamorosa indiscrezione di mercato”: se si considera la frequenza con cui utilizzavano quest’ultima espressione, si deve forse ipotizzare che l’aggettivo femminile “clamorosa” avesse allora un significato diverso da quello che noi oggi ad esso attribuiamo.
Ma dal campo calcistico gli usi si trasferivano alla sfera politica. Ed ecco allora che, in occasione delle elezioni europee del 2009, per alludere all’accettazione di una candidatura da parte di una autorevolissima astrofisica, si giungeva a scrivere : “Colpo di mercato dei comunisti: presa Margherita Hack”.
Gli studiosi stanno ancora indagando come fosse stato possibile che la lingua italiana, scritta e parlata, fosse degenerata al punto da rendere “generale” l’uso di una formula, persino grammaticalmente dubbia, come “di mercato”.
Ora “di mercato” significava “degli acquisti e delle vendite”, come nelle espressioni “crisi di mercato” e “crollo di mercato” (crisi o crollo degli acquisti e quindi delle vendite).
Ora semplicemente “di vendita” o “di buoni affari” come nell’espressione “prospettive di mercato”.
Ora significava “politica legislativa che non interferisce nella autonomia delle parti venditrici e compratrici”, come nell’espressione “fame di mercato” (fame di una politica …).
Ora significava “nel quale esclusivamente o quasi esclusivamente i privati hanno la proprietà dei mezzi di produzione” come nell’espressione “capitalismo di mercato” (capitalismo nel quale esclusivamente i privati ….).
Ora “che lavorano ai vertici dei grandi investitori finanziari”, o “che lavorano ai vertici di una o altra società determinata”, come nell’espressione “ secondo una notizia ricevuta da fonti di mercato”.
Ora significava “della graduatoria delle imprese che hanno un determinato oggetto sociale”, come nelle espressioni “leader di mercato” e “provvigioni al vertice di mercato”. E si potrebbe continuare a lungo.
È certo, peraltro, che l’uso della formula dai mille significati fu abbandonato per l’avvento di un movimento politico radicale, che suggerì agli autori di libri di espungere la frase dalla nuova edizione del testo. Qualche autore, che si rifiutò, fu addirittura aggredito da gruppi che si crede fossero studenti. Altri gruppi, certamente di studenti, organizzarono veri e propri roghi di libri che contenevano l’espressione contestata. Ma non furono questi episodi, che ebbero carattere marginale, a comportare la sparizione della formula. Vi fu, in realtà, una nausea collettiva; un fastidio irrefrenabile che si scatenava nei più al solo ascoltare o leggere l’espressione “di mercato”. Tanto che persino il Ministro dell’Università e della Ricerca diramò una circolare con la quale suggeriva ai docenti universitari di chiedere, durante le prove d’esame, agli studenti che avessero utilizzato l’espressione “di mercato”:“che significa l’espressione nella frase che lei ha utilizzato?” Gli studenti che non avessero saputo rispondere con precisione circa il significato dell’espressione da essi utilizzata, secondo il Ministro, avrebbero dovuto essere irrimediabilmente bocciati. Perciò, per il concorso di tutti questi fattori, senza gravi scontri ideologici e politici, nel giro di pochi anni, la formula “di mercato” scomparve dalla lingua italiana, scritta e parlata.
fonte http://www.appelloalpopolo.it/?p=66
Molti svolgevano professionalmente “indagini di mercato”, “studi di mercato” o “ricerche di mercato”. Peraltro, esistevano anche gli “esperti di mercato” e non so se essi coincidessero con coloro che avevano condotto studi, indagini o ricerche “di mercato”; o se si identificassero con coloro che avevano “studiato il mercato”; o se con l’espressione “esperti di mercato” si alludesse a una categoria più ristretta: coloro che avevano condotto “ricerche di mercato” e al contempo avevano “studiato il mercato”.
Né so in cosa si differenziassero gli “esperti di mercato” dagli esperti di materie o discipline più specifiche, per esempio gli “esperti di internazionalizzazione per le piccole e medie imprese”. Forse, nella formula “esperti di mercato”, “mercato” designava uno speciale mercato, il “mercato finanziario”. Se fosse così, gli esperti di mercato non erano più saggi o più esperti degli “esperti di internazionalizzazione per le piccole e medie imprese” e di ogni altro esperto di qualsiasi materia. Erano soltanto esperti di un mercato speciale nel quale circolava più denaro, rispetto all’altro e, più precisamente, rispetto a tutti gli altri.
Invece, mi sembra abbastanza certo che gli “esperti di mercato” sapessero valutare gli “indici di mercato” e suggerire le “strategie di mercato”. Essi sapevano informare anche sui “trend di mercato” e conoscevano i “prezzi di mercato”. Non so, invece, se erano gli esperti di mercato ad avere le "idee di mercato” e se essi sapessero individuare le “nicchie di mercato”.
Doveva esistere poi una certa differenza tra il “trend di mercato” e lo “scenario di mercato”. Anche se mi risulta difficile credere che lo “scenario di mercato” fosse qualcosa di statico fisso fermo.
Erano soliti scomporre il mercato sotto molteplici punti di vista. Era dato almeno distinguere le “zone di mercato”, le “quote di mercato”, i “dati di mercato”, i “settori di mercato”, i “segmenti di mercato” e i “processi di mercato”. “Andamenti di mercato”, invece, credo che fosse una espressione all’incirca equivalente a “trend di mercato”. Così come credo che “fette di mercato” fosse un modo rozzo per dire alternativamente quote o settori di mercato: un unico termine per indicare o la parte ideale o la parte reale. Mentre non sono certo che considerassero assolutamente sostituibile l’espressione “dati di mercato” con “numeri di mercato” .
Ci poteva essere il “calo di mercato” e la “crisi di mercato”
Le imprese volevano molto spesso aumentare la “quota di mercato”, anche se erano già “leader di mercato”.
Il legislatore, avendo accolto la ideologia del mercato, aveva sanzionato gli “abusi di mercato”. E taluno propugnava una “riforma agraria di mercato”. Erano moltissimi, peraltro, a perorare le “riforme di mercato” e a lodare quelle introdotte dai legislatori di altre nazioni.
Si sosteneva, poi, che l’impresa che volesse “stare sul mercato” fosse tenuta a seguire una corretta “politica di mercato” ed ad avere sempre presente “l’obiettivo di mercato”.
I giornalisti avevano “fonti di mercato” e “conoscenze di mercato”. E ogni tanto elargivano “pillole di mercato”. L’espressione “vertice di mercato”, diffusissima nel giornalismo calcistico, era utilizzata anche in altri ambiti. Così era dato rinvenire annunci di lavoro che promettevano “provvigioni al vertice di mercato”.
Esistevano, inoltre, un “contesto di mercato”, i “valori di mercato”, gli “strumenti di mercato”, l’“ecologia di mercato”, “l’equilibrio di mercato”, la “domanda di mercato”, le “ipotesi di mercato” , i “fallimenti di mercato”, le “prospettive di mercato”, le “news di mercato”, l’“anarchia di mercato” e i “rischi di mercato”.
C’era persino qualcuno che dichiarava di avere “fame di mercato”.
E anche coloro che reputavano, non senza acutezza, che in Unione Sovietica vi fosse stato un capitalismo di Stato, accettavano però, di utilizzare, in contrapposizione e per indicare il capitalismo occidentale, l’espressione “capitalismo di mercato”.
Dopo molti anni, contro l’ideologia dell’“economia di mercato” fu finalmente proposta l’ideologia l’alternativa: l’“economia sociale di mercato”. Poi però, fortunatamente, presero altre strade.
Nel campo del giornalismo sportivo, in particolare calcistico, l’espressione “di mercato” aveva trovato ulteriori e singolari usi: qui si davano “vertici di mercato” o “summit di mercato”; “colpi di mercato”, “bombe di mercato”, “voci di mercato”, “manovre di mercato”, “dispetti di mercato”, “operazioni di mercato”, “intrecci di mercato” e addirittura “derby di mercato” (per indicare che due squadre della stessa città intendevano acquistare il medesimo calciatore). E molto spesso emergeva una “clamorosa indiscrezione di mercato”: se si considera la frequenza con cui utilizzavano quest’ultima espressione, si deve forse ipotizzare che l’aggettivo femminile “clamorosa” avesse allora un significato diverso da quello che noi oggi ad esso attribuiamo.
Ma dal campo calcistico gli usi si trasferivano alla sfera politica. Ed ecco allora che, in occasione delle elezioni europee del 2009, per alludere all’accettazione di una candidatura da parte di una autorevolissima astrofisica, si giungeva a scrivere : “Colpo di mercato dei comunisti: presa Margherita Hack”.
Gli studiosi stanno ancora indagando come fosse stato possibile che la lingua italiana, scritta e parlata, fosse degenerata al punto da rendere “generale” l’uso di una formula, persino grammaticalmente dubbia, come “di mercato”.
Ora “di mercato” significava “degli acquisti e delle vendite”, come nelle espressioni “crisi di mercato” e “crollo di mercato” (crisi o crollo degli acquisti e quindi delle vendite).
Ora semplicemente “di vendita” o “di buoni affari” come nell’espressione “prospettive di mercato”.
Ora significava “politica legislativa che non interferisce nella autonomia delle parti venditrici e compratrici”, come nell’espressione “fame di mercato” (fame di una politica …).
Ora significava “nel quale esclusivamente o quasi esclusivamente i privati hanno la proprietà dei mezzi di produzione” come nell’espressione “capitalismo di mercato” (capitalismo nel quale esclusivamente i privati ….).
Ora “che lavorano ai vertici dei grandi investitori finanziari”, o “che lavorano ai vertici di una o altra società determinata”, come nell’espressione “ secondo una notizia ricevuta da fonti di mercato”.
Ora significava “della graduatoria delle imprese che hanno un determinato oggetto sociale”, come nelle espressioni “leader di mercato” e “provvigioni al vertice di mercato”. E si potrebbe continuare a lungo.
È certo, peraltro, che l’uso della formula dai mille significati fu abbandonato per l’avvento di un movimento politico radicale, che suggerì agli autori di libri di espungere la frase dalla nuova edizione del testo. Qualche autore, che si rifiutò, fu addirittura aggredito da gruppi che si crede fossero studenti. Altri gruppi, certamente di studenti, organizzarono veri e propri roghi di libri che contenevano l’espressione contestata. Ma non furono questi episodi, che ebbero carattere marginale, a comportare la sparizione della formula. Vi fu, in realtà, una nausea collettiva; un fastidio irrefrenabile che si scatenava nei più al solo ascoltare o leggere l’espressione “di mercato”. Tanto che persino il Ministro dell’Università e della Ricerca diramò una circolare con la quale suggeriva ai docenti universitari di chiedere, durante le prove d’esame, agli studenti che avessero utilizzato l’espressione “di mercato”:“che significa l’espressione nella frase che lei ha utilizzato?” Gli studenti che non avessero saputo rispondere con precisione circa il significato dell’espressione da essi utilizzata, secondo il Ministro, avrebbero dovuto essere irrimediabilmente bocciati. Perciò, per il concorso di tutti questi fattori, senza gravi scontri ideologici e politici, nel giro di pochi anni, la formula “di mercato” scomparve dalla lingua italiana, scritta e parlata.
fonte http://www.appelloalpopolo.it/?p=66
martedì 27 settembre 2011
Una storia estiva
Da qualche tempo gira una storiella di casella di posta in casella di posta (elettronica). Ripubblica quella che mi è arrivata.
BAGATELLA ESTIVA
Vi siete mai chiesti cosa succederebbe se una potenza nemica attaccasse l'Italia?
Proviamo ad immaginare.
Il Nemico, diciamo la Repubblica delle Banane, dichiara guerra ed ammassa il suo esercito lungo le
Alpi e la sua flotta lungo il Tirreno.
Primo giorno
il tg 1 dà la notizia dopo lo sport. Nessuna reazione dai politici.
Secondo giorno
Berlusconi dice che va tutto bene, lui é amico del presidente della Repubblica Delle Banane, non
sussiste pericolo. Bossi insulta chi lo intervista. Calderoli va in Tv con la maglietta” Repubblica delle
Banane merda.”
Di Pietro chiede le dimissioni di Berlusconi.
Napolitano si appella all'unità nazionale.
Casini chiede un gesto di discontinuità.
Le parti sociali chiedono di essere sentite.
Terzo giorno.
Berlusconi compare in TV e dice che, invero, si tratta di una mossa eversiva dei magistrati di Milano.
Bossi dice che la Padania non corre alcun pericolo. Degli altri non gli frega niente. (pernacchia).
La FIOM dice che é un complotto della Fiat. Intanto, il nemico sfonda al Brennero.
La CGIL esprime contrarietà. Pannella inizia lo sciopero della fame. DiPietro chiede le dimissioni di
Berlusconi.
Bersani chiede un passo indietro.
Quarto giorno
Berlusconi compare in tv e, con un sorriso complice, dice: " ho risolto tutto, grazie ad una serata
galante con la figlia del presidente della repubblica delle banane. Ora siamo amici, il loro esercito si é
ritirato dal Brennero"
Berlusconi non sa che il nemico ha cambiato strategia ed ora attacca dal mare.
Quinto giorno.
La tv annuncia che il nemico é sbarcato in Sicilia. Bossi dice: la cosa non ci riguarda. Gli fanno notare che la Sicilia fa parte dell'Italia. Lui mostra il dito medio.
Casini chiede la convocazione di un tavolo di crisi con le forze sociali. D'Alema si dice contrario e
propone l'istituzione di una Commissione Bicamerale ( si dice pronto a presiederla) per decidere la
strategia difensiva. La CGIL minaccia uno sciopero.
Sesto giorno.
Il nemico arriva in Calabria e, nel contempo, sfonda in Friuli.
Il governo convoca le Parti sociali e le Opposizioni, per decidere come difendere la Patria.
Napolitano manda un messaggio di auguri nel quale ricorda che sarebbe increscioso essere conquistati da una potenza nemica proprio nel 2011. Bossi chiede cosa c'entra il 2011. Gli spiegano che é per via del centocinquantesimo dell'Unità d' Italia. Lui rutta.
Settimo giorno
Ha inizio la riunione. Berlusconi dà il benvenuto a tutti ma pare distratto: il suo sguardo é attratto dal
vestito trasparente della Prestigiacomo. Bossi si é portato il figlio Renzo per fare pratica: gli dice di
prendere appunti, perché dovrà fare il riassunto del convegno; Renzo appare disorientato e, di
nascosto, telefona al CEPU per farsi spiegare il significato di "appunti" ( credeva fossero punti
appuntiti) e " riassunto".
Di Pietro chiede le dimissioni del governo; Bersani chiede un passo indietro.
La Russa propone di bombardare il nemico con l'aviazione; Tremonti si oppone perché costa troppo. La Russa propone allora di usare il gas, almeno contro il nemico che ha invaso la Sicilia e la Calabria.
Casini si oppone perché sarebbe messa in pericolo la popolazione locale. Bossi dice:" chi se ne frega,
son tutti terroni!" Brunetta gli fa notare che sono italiani anche loro. Bossi replica: “non rompere i
c...i nano!” E mostra il dito medio.
La Russa propone di mandare i Bersaglieri; la CGIL chiede che prima sia rinnovato il contratto, sia
concesso un aumento di salario e siano diminuite le ore di lavoro. Sacconi, Ministro del Lavoro, fa
notare che non esiste il CCNL dei bersaglieri. La Camusso, indignata, proclama sei giorni di sciopero
generale. Pannella inizia lo sciopero della sete.
Ore 18. La riunione é sospesa perché quella sera gioca l'Inter in coppa e il ministro della Difesa deve
prendere un aereo (di Stato) per arrivare in orario allo stadio.
Renzo Bossi ne approfitta per copiare gli appunti della Bindi; poi li manda al CEPU per farsi fare il
riassunto. Berlusconi si assenta qualche ora per rilassarsi con la Minetti.
Ottavo giorno.
Arriva un messaggio di Napolitano che contiene un severo monito.
Il nemico é arrivato a Verona. La Russa é furibondo: l'Inter ha perso ed è eliminata dalla coppa.
Bossi arriva in ritardo fumando il sigaro; Casini chiede serietà. Di Pietro chiede le dimissioni del
governo. Bersani chiama Penati ed esulta: abbiamo i fondi per finanziare la difesa. Però serve un passo indietro del governo .
Si va avanti a discutere sino a sera. Alla fine arriva un telegramma di Napolitano che dice di essersi
stufato: si mandi l'esercito a difendere la Patria. ( Renzo Bossi chiama di nascosto il CEPU per sapere
cosa sia l' apatria). Calderoli é felicissimo perché può mostrare la sua nuova maglietta con scritto: vi
romperemo le ossa.
La CGIL, pur esprimendo rispetto per il Presidente, fa notare che, sino a quando non si é rinnovato il
CCNL i soldati non si muovono: altri sei giorni di sciopero!
Nono giorno.
Tutti al mare.
Decimo giorno
Compare in TV il presidente della Repubblica delle Banane ed annuncia di avere conquistato l'Italia e
arrestato governo, deputati, senatori e parti sociali. Tutti mandati a lavorare nel circo locale, dove,
peraltro, si trovano benissimo: Bossi ha fatto amicizia coi gorilla e rutta in continuazione; Berlusconi
ha trovato una femmina di scimpanzé che é carinissima. Bersani passa il tempo a smacchiare i leopardi.
Unico problema, la Camusso: ha convinto i clown del circo a scioperare.
Un mese dopo.
Gli Italiani decidono di fare da soli e, armati di forche e badili, si sbarazzano in tre giorni delle forze
nemiche. Secondo voi, andranno al circo a liberare i politici e le parti sociali?
Fine.
BAGATELLA ESTIVA
Vi siete mai chiesti cosa succederebbe se una potenza nemica attaccasse l'Italia?
Proviamo ad immaginare.
Il Nemico, diciamo la Repubblica delle Banane, dichiara guerra ed ammassa il suo esercito lungo le
Alpi e la sua flotta lungo il Tirreno.
Primo giorno
il tg 1 dà la notizia dopo lo sport. Nessuna reazione dai politici.
Secondo giorno
Berlusconi dice che va tutto bene, lui é amico del presidente della Repubblica Delle Banane, non
sussiste pericolo. Bossi insulta chi lo intervista. Calderoli va in Tv con la maglietta” Repubblica delle
Banane merda.”
Di Pietro chiede le dimissioni di Berlusconi.
Napolitano si appella all'unità nazionale.
Casini chiede un gesto di discontinuità.
Le parti sociali chiedono di essere sentite.
Terzo giorno.
Berlusconi compare in TV e dice che, invero, si tratta di una mossa eversiva dei magistrati di Milano.
Bossi dice che la Padania non corre alcun pericolo. Degli altri non gli frega niente. (pernacchia).
La FIOM dice che é un complotto della Fiat. Intanto, il nemico sfonda al Brennero.
La CGIL esprime contrarietà. Pannella inizia lo sciopero della fame. DiPietro chiede le dimissioni di
Berlusconi.
Bersani chiede un passo indietro.
Quarto giorno
Berlusconi compare in tv e, con un sorriso complice, dice: " ho risolto tutto, grazie ad una serata
galante con la figlia del presidente della repubblica delle banane. Ora siamo amici, il loro esercito si é
ritirato dal Brennero"
Berlusconi non sa che il nemico ha cambiato strategia ed ora attacca dal mare.
Quinto giorno.
La tv annuncia che il nemico é sbarcato in Sicilia. Bossi dice: la cosa non ci riguarda. Gli fanno notare che la Sicilia fa parte dell'Italia. Lui mostra il dito medio.
Casini chiede la convocazione di un tavolo di crisi con le forze sociali. D'Alema si dice contrario e
propone l'istituzione di una Commissione Bicamerale ( si dice pronto a presiederla) per decidere la
strategia difensiva. La CGIL minaccia uno sciopero.
Sesto giorno.
Il nemico arriva in Calabria e, nel contempo, sfonda in Friuli.
Il governo convoca le Parti sociali e le Opposizioni, per decidere come difendere la Patria.
Napolitano manda un messaggio di auguri nel quale ricorda che sarebbe increscioso essere conquistati da una potenza nemica proprio nel 2011. Bossi chiede cosa c'entra il 2011. Gli spiegano che é per via del centocinquantesimo dell'Unità d' Italia. Lui rutta.
Settimo giorno
Ha inizio la riunione. Berlusconi dà il benvenuto a tutti ma pare distratto: il suo sguardo é attratto dal
vestito trasparente della Prestigiacomo. Bossi si é portato il figlio Renzo per fare pratica: gli dice di
prendere appunti, perché dovrà fare il riassunto del convegno; Renzo appare disorientato e, di
nascosto, telefona al CEPU per farsi spiegare il significato di "appunti" ( credeva fossero punti
appuntiti) e " riassunto".
Di Pietro chiede le dimissioni del governo; Bersani chiede un passo indietro.
La Russa propone di bombardare il nemico con l'aviazione; Tremonti si oppone perché costa troppo. La Russa propone allora di usare il gas, almeno contro il nemico che ha invaso la Sicilia e la Calabria.
Casini si oppone perché sarebbe messa in pericolo la popolazione locale. Bossi dice:" chi se ne frega,
son tutti terroni!" Brunetta gli fa notare che sono italiani anche loro. Bossi replica: “non rompere i
c...i nano!” E mostra il dito medio.
La Russa propone di mandare i Bersaglieri; la CGIL chiede che prima sia rinnovato il contratto, sia
concesso un aumento di salario e siano diminuite le ore di lavoro. Sacconi, Ministro del Lavoro, fa
notare che non esiste il CCNL dei bersaglieri. La Camusso, indignata, proclama sei giorni di sciopero
generale. Pannella inizia lo sciopero della sete.
Ore 18. La riunione é sospesa perché quella sera gioca l'Inter in coppa e il ministro della Difesa deve
prendere un aereo (di Stato) per arrivare in orario allo stadio.
Renzo Bossi ne approfitta per copiare gli appunti della Bindi; poi li manda al CEPU per farsi fare il
riassunto. Berlusconi si assenta qualche ora per rilassarsi con la Minetti.
Ottavo giorno.
Arriva un messaggio di Napolitano che contiene un severo monito.
Il nemico é arrivato a Verona. La Russa é furibondo: l'Inter ha perso ed è eliminata dalla coppa.
Bossi arriva in ritardo fumando il sigaro; Casini chiede serietà. Di Pietro chiede le dimissioni del
governo. Bersani chiama Penati ed esulta: abbiamo i fondi per finanziare la difesa. Però serve un passo indietro del governo .
Si va avanti a discutere sino a sera. Alla fine arriva un telegramma di Napolitano che dice di essersi
stufato: si mandi l'esercito a difendere la Patria. ( Renzo Bossi chiama di nascosto il CEPU per sapere
cosa sia l' apatria). Calderoli é felicissimo perché può mostrare la sua nuova maglietta con scritto: vi
romperemo le ossa.
La CGIL, pur esprimendo rispetto per il Presidente, fa notare che, sino a quando non si é rinnovato il
CCNL i soldati non si muovono: altri sei giorni di sciopero!
Nono giorno.
Tutti al mare.
Decimo giorno
Compare in TV il presidente della Repubblica delle Banane ed annuncia di avere conquistato l'Italia e
arrestato governo, deputati, senatori e parti sociali. Tutti mandati a lavorare nel circo locale, dove,
peraltro, si trovano benissimo: Bossi ha fatto amicizia coi gorilla e rutta in continuazione; Berlusconi
ha trovato una femmina di scimpanzé che é carinissima. Bersani passa il tempo a smacchiare i leopardi.
Unico problema, la Camusso: ha convinto i clown del circo a scioperare.
Un mese dopo.
Gli Italiani decidono di fare da soli e, armati di forche e badili, si sbarazzano in tre giorni delle forze
nemiche. Secondo voi, andranno al circo a liberare i politici e le parti sociali?
Fine.
martedì 20 settembre 2011
Le primarie della minoranza maggioritaria????
Bello missitalia, ma i prezzi non li dicono?
Sono timidissima. Perciò mi faccio 1 anno di sfilate mezza nuda tra porci vari e poi arrivo qui a sculettare davanti a tutti.
Con il nuovo che avanza (avanza, avanza) quest'anno c'è Miss Tecnologia a missitalia? Che fa? Ripara pc?
Ma Miss Peugeot? nel senso della più ribaltabile?
Apropò: la psicologa al concorso delle fighe è il classico portato del cristianesimo. Riflettere e guardarsi dentro, durante le seghe.
"impaglia piccoli roditori, si scaccola le dita dei piedi e ama pettinare la salma di sua nonna. è la Guardia Caccia"
Io sono soprattutto me stessa": la volta che trovo una che dica "No, io sono per lo più un'altra" la sposo.
Comunque l'aspirante missitalia che piaceva a me, ieri sera è stata trombata. In senso lato.
Scommesse:
a quanto è data la prossima missitalia come sottosegretario?
Povera missitalia, neanche eletta e già S&P le taglia il rating
Ariapropò:
prendere 100 ragazze in bikini e scegliere qual è la più bella viene definito "servizio pubblico"
Last but not least:
A seguito della manovra, dal prossimo anno verrá proclamata misitaglia
Facce come il Q.
"Non farò mai carriera mostrando il mio corpo". Detto in mutande, non è male...
Sono timidissima. Perciò mi faccio 1 anno di sfilate mezza nuda tra porci vari e poi arrivo qui a sculettare davanti a tutti.
Con il nuovo che avanza (avanza, avanza) quest'anno c'è Miss Tecnologia a missitalia? Che fa? Ripara pc?
Ma Miss Peugeot? nel senso della più ribaltabile?
Apropò: la psicologa al concorso delle fighe è il classico portato del cristianesimo. Riflettere e guardarsi dentro, durante le seghe.
"impaglia piccoli roditori, si scaccola le dita dei piedi e ama pettinare la salma di sua nonna. è la Guardia Caccia"
Io sono soprattutto me stessa": la volta che trovo una che dica "No, io sono per lo più un'altra" la sposo.
Comunque l'aspirante missitalia che piaceva a me, ieri sera è stata trombata. In senso lato.
Scommesse:
a quanto è data la prossima missitalia come sottosegretario?
Povera missitalia, neanche eletta e già S&P le taglia il rating
Ariapropò:
prendere 100 ragazze in bikini e scegliere qual è la più bella viene definito "servizio pubblico"
Last but not least:
A seguito della manovra, dal prossimo anno verrá proclamata misitaglia
Facce come il Q.
"Non farò mai carriera mostrando il mio corpo". Detto in mutande, non è male...
mercoledì 14 settembre 2011
C'era una volta
Manovra, presentato il nuovo testo. Inizia con “C’era una volta”.
Una deroga all’articolo 18 faciliterà i licenziamenti. E ancora non sono passati alle deroghe pesanti.
La manovra è talmente complicata che il commento della Bce è stato: “Venga dotto’!”
Il governo aumenterà l’iva per non alzare le tasse. In pratica ci inculano per non sodomizzarci.
(Grandi proteste per l’aumento dell’iva. Sarà più complicato calcolare l’«…e senza fattura?»)
Il ministro Romani: “Abbiamo dato risposte eccezionali”. Dev’essere per questo che è crollata la domanda.
In tutta Italia agitazione della Cgil. Poco mossi gli altri sindacati.
Anche Vasco Rossi sostiene lo sciopero. Ah no, quella è la Camusso.
Lavoratori in piazza, la parola d’ordine è “futuro”. Perché non verrebbe mai in mente a nessuno.
(Ai cortei c’era così tanta gente che quando gli ultimi si sono incamminati la manovra era già completamente diversa)
La Fiom: “Ci volete schiavi, ci avrete ribelli”. Va bene, ma prima finite quella piramide.
Il Pd scende in piazza senza la componente cattolica. E nessuno lo riconosce.
Hanno partecipato i rappresentanti di Pd, Sel e Idv, ma anche altra gente che normalmente lavora.
Secondo fonti della Cisl, l’adesione di Bersani è stata del 60%.
Bonanni: “Scioperare adesso è demenziale”. Aspettate almeno di essere licenziati.
Bersani, Di Pietro e Vendola sfilano per l’articolo 18. E ora, vogliate ammirare l’articolo 19.
Il segretario del Pd insieme a una marea di persone incazzate e urlanti che si muovono lentamente nel centro di Roma. Era a bordo del 64.
La situazione del pubblico impiego è talmente drammatica che persino gli infiltrati della Digos hanno protestato veramente.
Tanti tricolori su tetti e balconi. Pronti all’insano gesto.
Dalla piazza lanciati appelli a Napolitano, oggi dall’altra parte del monito.
Durante il corteo, Bersani ha raggiunto la Camusso. Appollaiandosi sulla sua spalla.
Bruciate bandiere di Cisl e Uil. I tifosi temono una penalizzazione.
Trasporto pubblico a singhiozzo. Forse ci vuole uno spavento più forte.
A Roma la maggioranza degli autisti non ha lavorato. C’era il matrimonio della nipote di Alemanno.
Napolitano esorta a fare di più. “Per favore, si allontani da questo cantiere”.
A Milano lanciate uova contro la sede di Unicredit. Per le galline servirebbe un domani.
Trecento manifestanti hanno raggiunto piazza Affari. Dopo mezz’ora erano già la metà.
Casini: “La risposta adeguata alla crisi non è lo sciopero generale”. Non entra nelle dieci caselle.
“Paghi chi ha di più e chi non ha mai pagato”. A meno che non coincidano.
Belpietro: “Quando fui licenziato io non scese in piazza nessuno”. Preferirono festeggiare sobriamente.
Di Pietro vorrebbe elezioni subito. Intende proprio nel pomeriggio.
Oggi il governo chiederà la fiducia al Parlamento. E la implorerà ai mercati.
fonte http://www.spinoza.it
domenica 11 settembre 2011
Cozzaday
beppegrillo ha lasciato un pò di cozze davanti a montecitorio, il problema è che appena grillo se n'è andato, sono usciti da montecitorio a verficare se c'era qualcosa da rosicchiare.......
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giovedì 1 settembre 2011
Anche questo è un hack
In fondo questo si che è un hack, un concorso per writers che rende più allegro uno dei sottopassaggi più squallidi di sempre........
lunedì 25 luglio 2011
Non vi reggo più
Più di trent'anni fa Rino Gaetano pubblica "nun te reggae più" cos'e' cambiato in trent'anni?????
Abbasso e alè
abbasso e alè
abbasso e alè con le canzoni
senza fatti e soluzioni
la castità
la verginità
la sposa in bianco il maschio forte
i ministri puliti i buffoni di corte
ladri di polli
super pensioni
ladri di stato e stupratori
il grasso ventre dei commendatori
diete politicizzate
evasori legalizzati
auto blu
sangue blu
cieli blu
amore blu
rock and blues
NUNTEREGGAEPIU'
Eya alalà
pci psi
dc dc
pci psi pli pri
dc dc dc dc
Cazzaniga
avvocato Agnelli Umberto Agnelli
Susanna Agnelli Monti Pirelli
dribbla Causio che passa a Tardelli
Musella Antognoni Zaccarelli
Gianni Brera
Bearzot
Monzon Panatta Rivera D'Ambrosio
Lauda Thoeni Maurizio Costanzo Mike Bongiorno
Villaggio Raffa Guccini
onorevole eccellenza cavaliere senatore
nobildonna eminenza monsignore
vossia cherie mon amour
NUNTEREGGAEPIU'
Immunità parlamentare
abbasso e alè
il numero 5 sta in panchina
s'è alzato male stamattina
mi sia consentito dire
il nostro è un partito serio
disponibile al confronto
nella misura in cui
alternativo
aliena ogni compromesso
ahi lo stress
Freud e il sess
è tutto un cess
ci sarà la ress
se quest'estate andremo al mare
solo i soldi e tanto amore
e vivremo nel terrore che ci rubino l'argenteria
è più prosa che poesia
dove sei tu? non m'ami piu'?
dove sei tu? io voglio tu
soltanto tu dove sei tu?
NUNTEREGGAEPIU'
Ue paisà
il bricolage
il quindicidiciotto
il prosciutto cotto
il quarantotto
il sessantotto
il pitrentotto
sulla spiaggia di capocotta
Cartier Cardin Gucci
portobello e illusioni
lotteria a trecento milioni
mentre il popolo si gratta
a dama c'è chi fa la patta
a settemezzo c'ho la matta
mentre vedo tanta gente
che non c'ha l'acqua corrente
e non c'ha niente
ma chi me sente...
ma chi me sente
e allora amore mio ti amo
che bella sei
vali per sei
ci giurerei
ma è meglio lei
che bella sei
che bella lei
vale per sei
ci giurerei
sei meglio tu
che bella sei
NUNTEREGGAEPIU'
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