venerdì 13 gennaio 2012

I treni del disonore, 2371 e 2376.

Il blog treniconfusi continua la sua opera di informazione e io continuo a ripostarlo...


Ormai non abbiamo più voce, i nostri lamenti si perdono nel vento e le nostre grida di dolore, alle istituzioni, ormai non fanno ne caldo ne freddo. Sono anni ormai che la nostra lotta va avanti, sono anni ormai che i nostri lamenti chiedono rispetto e considerazione. Ma tutto tace. Negli ultimi tempi stanno sorgendo sempre più comitati di pendolari, chiedendo sempre cose diverse e per lo più difficili da risolversi, evidente sintomo di malumore che cresce sempre di più, facendo si che il nostro movimento sia sempre più “scollato”, ma non per questo meno forte e pronto a combattere per il rispetto dei propri diritti. Detto questo continuiamo a chiederci perché le istituzioni non ci rispondono, perché non ci tengono in considerazione. In primis l’Assessore ai trasporti della nostra regione, Morra. Perché non ci riceve? Perché non accetta di incontrarci? Perché continua ad ignorarci? Cosa ha da nascondere? I problemi che ha sulla costa forse sono più importanti dei nostri della Marsica, e confinanti con il Lazio? Come al solito la verità non si sa da quale parte sia, sicuramente avranno timore ad incontrarci, perché è palese ormai il loro menefreghismo. I nostri diritti come al solito vengono calpestati, e continuiamo a viaggiare nell’incertezza del futuro. Ma la cosa più preoccupante è il continuo abbandono dei viaggiatori, sempre più spaventati dall’insicurezza del viaggio, non essendo garantita la puntualità ne la sicurezza del tragitto. In poche parole non si sa ne quando si parte ne quando si arriva. Due casi eclatanti, il treno 2371 ed il treno 2376, costantemente e quotidianamente alloggiati nell’incertezza del viaggio. Sempre in ritardo, e contrapposti tra di loro. Il 2371, parte in orario ed appena arriva nei confini laziali, si perde nel bailamme dei treni metropolitani laziali, arrivando a destinazione costantemente con 20-30 minuti di ritardo. Il 2376, anche lui parte in orario, ma fino a che rimane nei confini laziali acquisisce un notevole ritardo di circa 15-25 minuti che si porta fino ad Avezzano, per poi recuperarlo nel tratto fino a Pescara, non essendoci più incroci da fare. Questo ormai è cronico, è un problema quotidiano, ma tanto, come dicevo le nostre lamentele si perdono nel vento.

 Fonte http://www.treniconfusi.it/?p=317

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