sabato 21 gennaio 2012

La Romania oscurata

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Dopo l'Ungheria e la Grecia è il turno della Romania. L'Europa è indifferente. L'Italia è la prossima in lista di attesa. Riusciranno i manganelli a fronteggiare i movimenti e le proteste? Questo è il problema.
"Su certe cose bisognerebbe riflettere: in questi giorni i media nazionali stanno oscurando le proteste in Romania, sarà che lì sono forti gli interessi dei valorosi imprenditori italiani "fuggiti" all'estero! Poco e male anche sulla protesta in Sicilia... Qui tra l'altro risalta l'assenza delle forze dell'ordine in assetto antisommossa e le manganellate che invece caratterizzano la Val Susa, i pastori sardi...".
 Fonte www.beppegrillo.it


Dalla Romania...Da diverse ore Bucarest e altre città romene sono state invase da qualche migliaio di manifestanti – uomini, donne, anziani, giovani – per chiedere le dimissioni del presidente della Repubblica Traian Basescu e del capo del governoEmil Boc. Motivo: la Romania, come molte altre nazioni d’Europa e in particolare dell’Est, è alla frutta, se non oltre.
Brasov, Cluj, Constanta, Timisoara e Bucarest sono le principali città in cui si sono concentrate le manifestazioni: le stesse città del dicembre 1989. All’inizio le dimostrazioni sono state tranquille ma nelle ultime ore la situazione si è aggravata e ci sono stati scontri con la polizia, anche molto pesanti. Nel momento in cui scriviamo (nella notte di sabato 14 gennaio) le strade di Bucarest e in particolare in Piata Universitatii (la stessa piazza protagonista degli scontri nel 1989) sono state occupate da circa mille manifestanti, che, dicono i colleghi sul posto, non hanno la benché minima intenzione di andarsene e il cui numero è in aumento.
 Fonte:http://www.criticamente.it/index.php/globalizzazione/21713-romania-rivolta-contro-basescu-e-contro-lausterita-con-la-memoria-al-1989



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